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LI-
ILLANELL A
FORTUNATA
DRAMMA GIOCOSO PER MUSICA
DA RAPPRESENTARSI
NEL TEATRO CARIGNANO
t' AUTUNNO IJEI. 1804.
TORINO
DAI TIPI DI FELICE BUZAN STAMPATORE D£UA SOCIETÀ*.
PERS ON AGGI
LAURINA, contadinella, amante corrisposta di Signora Antonia Fdii , prima Buffa assoluta, STEF ANELLO , figlio di
Sì§, Giovanni Zannuti , prìm^ Meno ca* rat UTC assoluto. ORGASMO , vecchio avaro, amante di Lau- rina.
Sig, Luigi B ar itti , primo Buffo assoluto* ROSALfNDA, figlia d'Orgasmo, amarne di Felicino , e promessa sposa a
Signora Amalia Vienna , secando. Buffa, MACOBRIO , uomo ricco , sordo.
Sig. Gaetano Buoncuore , primo Buffo. FELICINO , cavaliere povero , amante di Rosalinda, j Sig. Natale Bondiola , secondo Me^^o € ratiere.
TORTORA , serva d' Orgasmo.
Signora Maria Castiglione , ter{a Buffiti
La scena si rappresenta in un piccolp villaggio.
Prima Donna di supplimento Signora Maddalena Perroni,
h'à musica é tutta nuova del sjg. Maestro Oliando
:ì copia della musica si fa , e si distribuì» sce dal sig. Francesco Pessagno abitante in casa Gambarana , sezione Monviso, isola XI , porta 1076, piano secondo , alla de- stra del Teatro dalla Piazza Carignano an» iando io Contrada nuova*
Maestro al cemhah Sig. Maestro Ottani.
Primo violino^ t Capo orchestra Sig, Vittorio CanavassD.
Primo vzclino ^tr II Balli S^g. Cado Canavajso,
Jnviniore e disegnatort degli abiti Sig, Marini Torinese,
O E C O R A Z I O MI
ATTO PRIMO
Sala in casa di D. Orgasmo,
Piazzetta del vill3gglo, in cui si vede alla
destra la casa di Laurina , ed alia manca
quella d* Orgasmo. Sala in casa d* O i^Msmo con lume acceso.
A TTO SE CON DO
Sala cotne sovra.
Gabinetto in casa d' Orgasmo.
Cznnm preparata, .
Invintore ^ e Pittori delle scent Sig. Fabrizio Scvesi.
Figurista , € Paesista Slg. Luigi Vacca,
Macchinista
5ig. Michele, Crftv^^n a.
ATTO primo'
S C E N A P R I M A,
Sala in casa di Orgasmo.
Rosalìndai ^ Tortora ^ FellcinQ y e Stefandh stando a tavola. Tortora li serve.
Tutti Finché il vecchio sta lontano Che ci stasse almen un anno^ Senza tema e senz* affanno Che si goda in libertà.
Ros. Porgo io stessa a quel bocchino Di frittata un bocconcino.
FeL P^^ gustosa me la rende
Quella man che me la dà,
Stef. Vog^lio bere alla salute
D* una bella contadina.
Kos. Già sappiamo eh* è Laurina,
/V/. E* Laurina già si sa. a 4 Che momento fonunaio !
Che contento inaspettato J
Ros. (Vi prometto, che il mio affetto
fel. Sempre fido a voi sarà.
Tutti Viva viva, che si goda,
Che $1 faccia tutto il chiasso Sol pensiamo a darci spasso. Finché il vecchio è alla città.
tf/f/ Tortora , giacché abbiamo Quest'ora di respiro. Non finiamo sì presto» Va, taglia anche un salame ^ Che rifarci vogliamo
% ATTO Dilla dieta continua in cui viviamo. Tor, Ah questo no : sapete Che sen va ogni mattina I salami a contar nella cantina, E se avvien , che talora Ne tagli alcun per qualche stravaganza, Tien la misura poi di quel che avair^ia^ S^il Diavolo è ben avaro ì Ros, Caro mio Felicino , Vi prego, non tardate A chiedermi in isposa. Fd, Rosalinda mia cara Lo farò questa sera : Ma se il signor Orgasmo avesse poi Qualche difficoltà, cosa faremo? «J/^/! Penseremo al rimediò, e il troveremo. Ì?oi. Lasciate a noi 1* impegnò; FiL Quando così mi dite, io dà voi parto Doppiamente contento , Cioè col ventre pienb , E con 11 cuor pien di speran^sa in seno^ Per voi sola^ mio tesoro, Son felice , son cx5ntento , E q-iesi* alma in seno io sento Dal piacere a giubilar. ' Qui si mangia, qui si beve. Sempre in spassi , in aFIegrta ? Del tuo amore . anima mia 5 Non ne posso dubitar^ {pam^
PRIMO.
S
S C E N Ali.
Tortora , Rosallnda , poi Orgasmo di dentro
Torf ITer quanto io veggo, Stefmclìo e voi Siete anibiduc a tiista condizione : Innamorata voi
D* un povero signore j egli invaghito
D'una contadine Ila :
Ma il vostro signor padre ,
Che solo bada a un interesse ingordo ,
Potete ben strillar, farà da sordo.
©Ag. Tortora , Hosalinda ... {dì dentro
7dr Ohimè ! Poveri noi !
Stef Presto , presto là tavola ... {^parecchia
^ox. Vengo, vengo, signore.
Tor. Oh che imbroglio , oh che spasimo !
SufVrtsio : se ci se 3i* avvede,
Ceuo il diavolo, e peggio ora succede.
S C E N A I I I.
Orgasmo , Stef anello 3 e Rosalinda,
Org. bramo , ed alcun non viea Che c'è ? Voi siete Agitati, mi pare ...qualche cosa M* avreste voi rubato?... Ho veduto la serva Partir con irba in mano t Che re ba avea ? E dove A nasconderla an.iò ? Ditemi tutto* Stef, e Rqs^ si fanno ugni dì nas€$st&
indi S te fané Ilo,
4 _ ATTO
Voi vi fate dei segni ; animo qui .,.
Presto eh* io vuo* saper la verità, Stef.La serva avea.., Org.Sa via,,. 5fr/.Avea,.. Or^.Non dir bugia
S/^/. Avea ditelo voi {a Rosalln&a
Ras. Che male è a dirlo
Aveva una tovaglia ,
E se ne andò a rrporla. O/-^, Disgraziati che siete, avrete fatto
Qualche scialacquo in casa? Ros. No signor , 1* ho adoprata
Per stirarvi col ferro i miei merfetti ^
E a mio fratello un par di manicheiti, Or^.Ecco come si osserva
Quel ch*io comando. Ancora ve i- ho dett>a
Che non vuo* stiramenti ,
Perchè dì tal lindura il fine è questo ,
Che la roba si straccia assai più presto;
Ed oltre a ciò per roventare il ferro
Si consuma il carbone.
Orsù avrete finito
Di mandarmi in rovina. All'uno e ali'arrre Ho di già provveduto, anai arhbedue Ve n* ?ndrete domani Coli* ajuto del ciel da me lontani.
^^^^/iTnttì due ?
Or^. Tutti due : per te uno sposo (<2 Rosai
Ho di già ritrovato ,
Ed il mestier farai tu del soldato, (a Stef.lo soldato ! Burlate ? Org, Che burlar? T'ho comprata una bandiera^
Sarai il signor Alfiere ,
Poi ti faraa sargenie 5 caporale ^
PRIMO.
Tamburro , che so io; no me n'intendo, So solo che per te più non ne spendo. ".Brdre crude]! abbandonar mi vuoi AI furor de* nemici ; cbben sì vada^ Barbara , iniqua sorte ! Fra l'armi in campo ad incontrar ia moitc. Cara patria, amici addio: Già vi lascio , padre ingrato ; Il destino del soldato Sol m' attende , ben si sa. Fra la gloria, e fra 1' onore Affrontar dovrò il periglio , Ma perdete intanto un figlio. Che mai più vi rivedrà. ( Ccjri amami in quest* istante
Dite voi , che s' ha da far,) {partii.
Org.\^i anderai tanto e tanto j Tanr' altri se ne vanno : . Se poi i* ammazzeran sarà tuo danno. Ros, Ditemi , ♦signor padre ,
Il mio sposo qual sia si può sapere? Oz-g. Sì signora: il tuo sposo
E' un uomo ricco e saggio, e in quanto
agli anni Non ne ha che cinqu^nt* otto : Per verità è un po' sordo , Ma non importa questo: Ti paglia senza dote., ecco il massiccfO^ S.i^za doiej uom miglior certo non dassi^ Ed è iJ signor M.cobrio Groia-sassia
S C E N A I V.
Orgasmo , e Rosalindan
^5
6 _ ATTO
Ras. Vi riverisco, (m atto di patthe fa rf. Org. Ehi , chi ! {vereni^
C' sa significa
Quell* inchino smorfioso ? Ros, Significa , che certo io aon lo sposo» Org. Come ?
Roì, Che non lo vogliOr Org. Cioè...
Ros. Che non Io prendo^
O^g. Tnrnalo un poco a dir ch*xo non t*intendo#
Ros. Non Io voglio, non Io prendo?
Non signore , signor no. Org^ Che lo sj-osi io pretendo ^
Si signora , cosi Vuo% Ros. La vedremo 0.» Org^ Certamente .„
Di tuo padre nona pruderne D-vi ''far la volontà, Ros. Saria bella in verità. Org. Bella o brutta , la vedremo, Jios. Noi faremo. Org. Lo faremo, Ros. No signor* Org. Signora sì, •
a 2 La vedrem ella è così» Org, Senti , ho trovato il modo
Di castigarvi cBiiambi , onde li dica ^ Che piacendomi assai ccita ragazza, Che ha del suo qualche cosa, ed ha un
bel volto. Di sposarmela in breve ho già risolto^ iirj.Vna ragazza voi ? ^ Or^. Non parlo già caldeo, non mi càpite? Bellissimo imeneo ; ora sentite ; Anch* io lo sposo , signor padre ornato. Senza che mei dia lei, Vho già trovato, (f «
PRIMO,
7
s e E N A V.
^ Orgasmo soloo
Si 'SÌ , va , ciancia , strilla , Macobrio oggi qui attendo , E tu io sposerai.
Ma andar men voglio a ricercar Laurina 5
E senza dilazione
Io le voglio «coprir la mia passione.
S C E N A V l.
Piazzetta der villaggio , in cui si vede alk destra la casa di Laurina , ed alla m^ca quella d* Orgasmo.
taurina , poi St efanello , ìndi Orgasmo ^ che si succedono a tempo,
Lau, l^Jon mi lagno della sorte, S' io son nata vìlianella , Perchè rgnun mi dice bella , Perchè ognun mi porta amor. Ah chi sa, the un dì Laurin<i Non diventi cittadina , Pid gentile, pivi veZ2^osa ^ Fatta sposa d' un signor. Non saria meraviglia. Che dovessi ancor 10 per la ragirne D\ n matrimonio, che è ragion bensoda^ Andar col manriglione , e colla coda, Fcco quegli, che appunto Più d'ognuni lusinga, Egli mi dice
? ATTO
Mille belle parole ,
Mi giudizio Laurina aJFè ci vuote^ StefCàtsL la mia Laurina,
Godo di ritrovarvi. £az/. Godo ancor io signor di salutarvi» Sref, Lo sapete eh* io v* amo > Laii.Eh lo so , e voi sapete.
Che all' amore io non faccio
Senaa buona rnrenaione ? Suf Ed è la mia intenzion delle più buonCo
Sentire (ohche delirif !) ecco mio padre.
Di' finirvi il discorso assai mi preme ,
Ma non vuo^che per or ci vedainsiemCp
lau. Vi starò ad aspettare. (Or che mi ha fatia Diventar curiosa j io non ho bene » il discorso non termina. )
Org. Buon giorno alla bella Lauiina»
Lau,Szvj2L al signor Orgasmo,
Org,Goio che siate sola j,.
Perchè V* ho da parlar, ma prima ditemi Sol per curiosità: voi qualche cosa P ssedete del vostro?
Lau Ho sei campi ed un orto, e quando muoja Mia zia, ne avrò altri sei. Dodici poi quando muoja mia nonna. Che in breve al creder mio succederà ^ Perch'ella appunto è della Vostra età.
Ori:. Eh le donne poi sogìiono Crcpar sempre più presto. Insomftia ventiquattro (non c' è male) Q'iasri tre mila scudi è il capitale. Quand* è coti ^ se; tiie ... Ma pian ... (sia maledetto) ecco mio figlio Non vuo* ch'ora mi ved^ a star con voi«
P R I M 9
Aspettatemi qui, tornerò poi. {ii ritira. ' £tftt,Bedissimo, v'aspcttn: (ecco ad accrescerle
Li tnia curiosità venne ancor questo.
Non *io più ben se non ascolto il resto.) Suf, £• partito mio padre : ora sentile
Quel che dir io volea. Lau, E ben cos* è?
Suf.Sc voi mi amate o cara, io pur voi am9^ E presto vuo'fra noi che ci sposiamo, Laìd, Voi che dite ì vostra sposa ?
Che direbbe ii genitore?
S* egli scopre il vostro amoxe
Ci potrebbe disiufbax. Org, (Che si parla qui d'amore? (in disparii
Stiamo attenti ad ascoltar.) Suf, Io vi giuro , mia Laurina ,
Che per voi sol sento amore ^
E speriam , che il genitore
Presto presto creperà. Org. (No t'inganni certamente.)
l forte di dietro , poi si ritira
Suf. Voi che dite ? JLau. lo non parlai.
£^^^aaI|jusion dunque sarà-
Org, (Più resister io non posso^
Vuo' sfogarmi^come va.)
Ah briccone t' ho trovato^
Ma ben presto andrai soldato ,
E di te mi sbrigherò. Lau. (Che accidente^ che scompiglio!
a 2I Or mi trovo in gran perigli© Suf. (qi^q ggjj.^ lui ^^^^
Lau. Già si perde la K:iia mente^
10 ATTO
Stef. Ft3. la bile , e fra 1* amore
Fra la speme, ed il timore Sento i! core a palpitar, Lau. (Già si perde la rn!a menteo Stef. (Fra ia bile, e fra 1* amore y
( Fra la speme , ed ii limcre • a 3 ( Senio il core a palpitar. Org, (Già si perde la mia mente ( Fra la bile , e fra l'amore^ ( Ma quel figlio traditore ( lo saprò ben castigar, {partono,
SCENA V I L
Rosalìnda dalla casa d* Orgasmo^
Ras. un bel dire mio padre; ma uno sposo Che sia vecchio noi voglio : io bramo un giovinetto ardito e bello Come il mio Felicino , Che^notte c dì mi stia sempre vicino» Sento amor,, the m* arde il core ^ Più di me non son padrona t Son di p^sta così buona , Che r egual no non si d3. Ma non voglio, che 1' aifFaré Di mie no^e vada male 2 Lo sposare un animale Saria troppa crudeltà* (pane,
PRIMO
tt
SCENA V I I L Orgasmo , e Laurina,
n
Leu. waro il signor Orgasmo assai m? spìace
inconirand&si
O* un tale incovenieme ^
Ma so
Org, Eh niente niente?
Voi già vedete o cara 9
Che non c' è da far bene
Con questi giovinotti, e poiché avete
Per vostra dote un capital sicuro,
Far bbe al vostro caso un uom maturo»
Ond* io dagl* occhi vostri arso, e ferito*,, £az/. Senza parlar di più già v'ho capito. Ofg. Mi capite? Eh furbetta! e che vi paté?
Trattandosi di far un matrimonio ^
Le donne che han prudenza
Non si iascian sedur dall'apparenza.
Perchè il più delle volte
Codesti zerbinotti
Snellì, sbarbati, profumati, e adorni
Vi consuman la dote in trenta giornio Lau.Eh pur troppo ! pur troppo
Non l'avrei mai creduto. Org Dunque che rispondete ? Lau.ln due piedi così, nè sì, nè nò 9
Non vo* dirvi di più, ci penserò* Org,Ci penserete sì sì, gioia mia.
Quei sguardi burbettini
Quel che pensate già fan eh' io indovini Or che siamo qui Tra noi Voglio dirvi un non so chs
ATTO
Forte al punto state attenta?
Quando giovane è il marito
E* un malanno in verità.
Perchè ognor va civettando
Ora quà , ed ora là,
E ritrova spesso spesso
Una, due, e un'altra appresso^
E la moglie poveretta
Sta facendo la calzetta,
E la bocca a sbadigliar.
Io però. Laurina mia.
Voglio faryi compagnia,
E vi giuro , e vi prometto ,
Ghe dei giovani a dispetto.
Benché alquanto vecchiarello
Son però ancora quello
Che potravvi contentar ;
Quel che ho detto è cosi chiaro,
Che !• intende anche un somaro
Ma vi è quello, che più preme.
Ho danari in quantità.
(Già I* amica è innamorata
Cotta , cotta , e biscottata:
Che diletto, che sp^sctto
Io non so di più bramar.)
v-/h questo mi dispiace ! anche i! buon E* di me innamorato, e p r puntiglio* Attraversar vorrà gli amori ai figlio. Qua giudÌ2iio ci vuole: io veggo ben^ Che , se aver voglio il giovaii^
SCENA IX.
LàUrìna poi Macobrìo,
( vecchio
PRIMO
Lusingar mi conviene il vecchio ancora» Mac. Oh quà quà bella giovine.
Se a caso foste voi quella, che io cerc«
Ne sarei ben contento. Lau.E di che ricercate
S' è lecito saperlo ? AUc.Cosà dite ? Lau. Dimando chi sia quello ,
Che andate ricercando. Mac.QusLndoì San giunto adesso^, Laii.QiiQsV è sordo senz* altro. MacVh^ del signor Orgasmo
Cerco la figlia, di cui sposo io sonrj.
Parlate dunque, e rispondete a tuono» £att. Sordo sordo. MacYoì sorda ? LauAo no, voi, voi, Mac, Ah io ? Quache momento
Chiaro chiaro, chiarissimo non sento ^
E* una fluiisione , certo una flussione
Ma non dura, non dura: oh se durasse
Si patria dirmi sordo, Ztftt. Dunque adesso capite? Mac. A piedi son venuto
Perchè breve è ii cammino. Xaz/. Benissimo (sta fresca
Chi se lo piglia ) intanto io non son quelFs^,
Che voi cercate, no. Macino ; di che cosa ? Lau Or vi chiamerò io la vostra sposa. MacAh si.
Lau. Attendete un poco : Mac.Pocoì intendo anzi tutto, latt Signora Rosalinda, favorite, { chiama atta VenitCa casa d' Orgasma
%
ATTO
SCENA X.
Rosalìnda. , Tortora , e detti ìndi Maeohrio.
Ros, aurina addio , che vuoi ? £a«.Ecco chi viene a ricercar di vof.
MacChe siate voi la sposa a me |)ronies^ Benissimo comprendo: Onde a voi...
Trattenete un disGoiso che è vano. Io
già vi dico , Che impegnato ho il mio cuore , Che amarvi non potrei, e se mio padre Ha contro il genio mio dime disposto. Il padre autorità non aveva in questo , Io non vi voglio no : tu digli il resto.
Afa*:. erto col padre prima
Necessario è parlar, e dar la mano Dei padre alla presenza ; io son d' accordo* TI?;-. Pian piano , signor sordo ,
Se ROa l'avete intesa , ho commissione Di farvi io stessa ia ripetizione. Mac Eccola qui la donerò alla sposa: (fnoirm V nùquatiro imminenti. un crolagÌQ Aprite ben le orecchie ? La padrona vi dice
accenna Macohrlo^ indi parie
SCENA XI,
Tortora 3 e Ma colf r ho
P R I M O
A tanto di parole
Che non vi vuole, no, che non vi vuolea
parU
*Vfi2c. Parlano queste femmine btù, brà , Brù brù , nulla s'intende; Edio, sia maledetto f Chiuso nella valigia ho il mio coraeLta» Sento con quest'orecchie
Lo strepito del tuono.
Delle camp<3ne il suono
Intendo rimbombar.
Se all' opera men vado
Talora per mio spasco ,
Le trombe, e il comrabasso
Io sento a strepitar*
Non son sordo, non è vero^
E se sorto dì città , Sento i grilli cri, cri, cri 5 E le rane crà, crà , crà, Son le donne solamente , Che capir non so talora , Che ior venghi la malora Col Ior modo di parlar.
se potessi almeno Parlar da solo a sola un sol momento O^n la cara Laurina Vorrei persuaderla a non avere Alcun riguardo ad essere mia sposa , Che col tempo s* accomoda ogni cosa l Se non m' inganno è dessa! ( guardando
4
SCENA X I L
Stefandlo -, poi Laurina^
nclU quinti
1 6 ATTO Lau.Eccolo appunto:
Giusto di voi cercavo. StefAn che posso servirvi anhtia mia? Zai^. Vostro padre mi ha dette tante cose..* Sief.Eh già me lo figuro :
Quel vecchio é tanto avaro e così ihatio Che vorrà far con voi qualche contratto. XiZ2/. Far vorrebbe ali* amor , ma è troppo
vecchio... 5'/^/Brava Laurina mia.
I vecchi cqn le giovani Non stanno bene insieme. Lati, E molto meno poi se sono avari ;
Con le donne ci vogliono denari. Stef. Pur troppo è vero, avete voi ragione^ Ma dite in conclusion senza adularmi Volete , o no sposarmi ? Zai/. Sposarvi,., sul momento... non saprei; Per altro vi prometto , Che sento in sen per voi un dolce affetto» Dolce fiamma in questo istante Io per voi mi sento 2Ì cote; Sempre fida , sempre amante Vo' serbarvi in seno amor. State allegro , vi prometto Che il mio cor per voi sarà i Ah ! la gioja ed il contento Gran diletta vi darà. Ma dovete aver pazienza^, Tutto in ben terminerà.
PRIMO n
SCENA X I I L
Notte ^ -
Sala in casa d'Orgasmo con lume acceso sul tavolino.
Rosalinda^ e FcUclno,
M a se io vi ridico
Che disperata io sono. Fel.Md perchè ? Dite almen... jRaj, Perchè mio padre
M* ha promessa ad un altro, e in questo punto
Anche io sposo è giunto, fel.Vi ha promessa? /2of, Promessa. pel E lo sposo ? .. Ro .E* arrivato.
FW.Pcr questo non cVè male, e se ci fosse
Siete voi, che il vorreste. JRo^.Io ? Come maj ? cos* ho da far? ff/. Senti ce.
Quando un mio fischio udite ^
Scendete sulla strada ,
Vi lascio il mio cappello.
Vi lascio anche il mantello. (Feticine consegna a Ros, il cappello € mantello
Copritev/i acciò mai sea^vien, che alcuni^
C incontri per la via
Il ravvisarvi facile non sia;
Domani il matrimonio
Faremo d' un notaro alla presenss?,
E dovrà vostro padre aver paziejcei&ft^
A T T O Nos.Presto presto , vien gentCo Fel Io parto ...
i^oi. Andate , il segno attenderò, (nasconda II tabarro t cappello^ z torna subito in sana Fil.T mio contento adesso io me ne vo. (p,
S C E N A X I V.
Stifancllo con lume^ e Rosallndà^
Stef. Oh ! signor padre amato
Ce la discorreremo. Ros.Cìi^ avete mio fratello? Stif.Yko che impaMito i! padre
S' è cacciato nel capo
Di sposarsi Laurina.
Ecco siam tutti due
A un caso disperato
Quando non ci ajutiamo. Stef. Aiutiamoci pur , ci ajuti amorct
Che felici sarem , mi dice ii core» Ros.Vàlt pure, che anch'io
Qualche cosa farò per conto mio.
SCENA X V.
Orgasmo » c detti.
Orge Ecco quà due lumi accesi , Quando un sole» è sufficiente.
smorba un lume Gran scialacquo I La gran gemo S:nza alcuna carirà. Cosa fate là impalati >
PRIMO
Org. Come ?
^^^'a 2 Niente atFattc.
Kos,
Sospettate ad ogni tratto
Quando niente non si Org. Tu io 5pt SO hai già veduto,
E doman lo sposerai, {a Rosak
Tu birbante poi vedrai
Se mi scordo il tuo operar. (« 5/f/>
Ora intanto , se domani
Deve farsi un gran banchetto §
Sarà bene andare a letto
Senza cena , e risparmiar, Stif. Io per me son conteniissimoo
(A Laurina andrò a parlar.)
partt €on il lumi Ras. Senza cena io sto benissimo,
(Andrò il fischio ad aspettar,} Org, Ehi badate , non lasciate
La candela consumar.
Costoro si ritirano ,
Va a riposar il genero ^
Che stanco come un asino
Dal camminar restò.
Io dunque vado subito
Per ritrovar Laurina t
E tutto^alla sordina
Con lei stabilirò, (pam,
ATTO
SCENA XVI
Piazzetta come sopra» Nolte.
Limrina -alla finestra^ poi Felicino , Ste fanello , Rosalinda , poi tutti a suo tempo.
Lau. XJLspettare , e non venire
E' una cosa da morire, {dal ttrtano Il proverbio dice il vero, Chi lo prova ben lo sa. Metìtre aspetto Stefanello ,
Farmi un anno ogni momento. Ma qualcun venir io sento, E già credo che sia quà.
fd. Eccomi pronto son nel!' impegno, L'usato segno farò sentir.
dà varj fischi
lau. Non è già •! segno di Stefanello .0, sorte dalla porta Chi poi sia quello non so capin
Stef, Sentito ho un fischio quà replicato , Un duro duro colà è piantato ^ Laurina parmi, che sia al balcone^ Dell'appreasione questo mi dà.
Fel. Zi , Zi ...
Stef Zi, lì...
Lau. Zi , Zi' ...
fel. Zi , zi ...
Stef Zi , zi ...
a 3 Troppi rispondono^ Staremo quà,
PRIMO a« ^vs. Ho sentito di sicuro {sifrte plah -piano dalla porta con cappello e manttllù Felicino a zufolar ; Ma fra il chiaro e fra 1* oscuro Due mi pare d* osservar. Un di qu\, l'aUro di là^ Non vo innanzi in verità, Org. Mentre gli altri stanno a Ietto
10 men vado poveretto {col taifarr^
11 mio core a consolar. Ma pian piano , co*a c' è ?
Un là ia piedi , due , e trcc Ah son questi malandrini , Che il t^Jjarro e li quattrini Quà mi vogliono rubar»
£sJK. Mi confondo : vado , o resto ?
dalla porta a me^i^a voct
Tutti Non so quei eh' io debba far.
F€l Chi è là ?
Sttf. Chi va là ì
Org. Amici.
fil
Stef.^^ Che amici r Org. Son certo nemici. Fd. Ci son come va.
Io sparò , e v^ ammazaOa Sttf. Do foco al trombe ne, i)rg. Ohimè ! compassione I
Ajuto , gietà 1 L<ui, Fermate , signori » Toff Non fate rumor!,
O che colle brutte
Scacciar vi fard.
fini iiW atto primo.
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Sala in casa d' Orgasmo con tavolino , e bisognt» da scrivere,
RoSàUndiif e Tortora,
Ros. Pbtea dàrsi dì peggio
Dell' occorso accidente f Tor. Ma leggete ir viglièttò/ Ros^Lo leggo dùnque subitOr Tor. Sentiamo via che dice. Ros.i9 G'aira mia Rcsalinda , lì core d' un avaro Sorprender non si può se non colPoro*
„ Per V afFar d' un tesoro
Penso iarxodurmi in casa travestito
„ Prima che segua de'sponsafi il rito^ ^
„ Voi state dunque all*erta, il frate! vostri;^. Fate pur che da me venga ben presto^'
„ Che seco iui vuo' concertare il rcstol Tore L' idea non mi dispiace* Ras. A mìo fratello
Corri Tortora d.unque ^
E fannelo avvertito* (/^rr^ Tor, Me ne vado a svegiiarfo
Se pur dormisse ancora, {parti.
SECONDO ^ se E N A I l
Orgasmo soloo
^rg. S. ra la bile^ e !• amore ,
E fra cento pensieri intorno ai fatto Della notte passata
Non ho ancora dormito. Io però giudic© Di dover simular, perchè se giunge Macobrio a ben capir tutta la cosa Più mia figlia non sposa , e i^occasione Io pexdo di levarnìela d* intorno Senza un soldo di dote, ^ Anzi di più dovrei per mio deliro Spendere a mantenerla in un ritiro.'
Mac.\J\ì suocero" imo caro. Avrete ben dórniitò Per quanto mi figuro , e digerito ì,. OrgS\ sì ho dormito bene.
Ma per quel che sia 'poi la digestione Tengo ancor qnà Indigesto un buon boc- Mac,V--\ cappone! Che diavolo ! *(cone« '^'Mangiar solo^ un cappone? E quanto vino - V« f^iéte 'éàcan-Hato^'-? Or^.Ubbriacco giammai' non son% staro. Mac.Sì siete stato ? dove ? ad ordinare * Le' cerimònie ^ Avete fatto bene, M.^ ancofti' ho da 'sapere •Quei che cfcsMtro-j ciré qi:c -,
S C E N A II I,
-Macohno , e dttw.
24 ATTO
Che facesse la sposa col mantello ì Org.Eh vi dirò: così per allegria
Andava in compagnia
Da una nostra vicina. Mac. Mi siete sordo ?
E chi vi cerca adesso
Se la posta è vicina? Org.E chi è quello , dich* io ,
Che di posta ha parlato ?
Perchè il vostro cornetto
Non portarvi con voi ? AftfcX' ho nella mia valigc. O/g. Perchè nella valige , e non in mano? Mac.hz, notte si , ma il giorno
Bisogno grazie al Ciel non ho di corno. Orf. Dunque adesso capite ? MacSytiQ pure ... via dite. Org. Insomma già v* ho detto
Che riguardo al mantello
Era per far del chiasso in compagnia
D' una nostra vicina.
Ora d* altro parliamo ;
Son per questa mattina
Le nozze stabilite. M^clo no sicuro. Or^.No sicuro ? di che? Mar.Non ho intenzione^
Di voler mai far lite. Orf^, Eh chi volete ^ ([dine
Che discorra Cv^n voi ? Quanto un incu-
Voi siete sordo. Mac.W male» caro suocero »
£• che voi siete vecchio e balbuziente;
Già per lo piiì bisogna indovinare
Quei che vogliate dir nel favellare.
S E C ONDO »5
Oz-^-Che rabbia che mi viene !
Mac.E volete vedere.
Che tal non sono infatti , Ma che voi più di me forse lo siete ? Io vi ripeto adesso netto e schietto Tutto quel , che finor mi avete detto. In primis vi domando Se digerito avete : E voi mi rispondete ...
Org. Io tengo quà un boccone*»
Mac, Boccone no, cappone,
Org. Boccone.
Mar. Cappone.
Org. Boccone.
M^c» Via sarà.
Passiamo questo quà Perchè non vuo* altercar. La sposa poi domando Perché tenea il labaro ì Voi suocero mio caro Mi date per risposta Vicina è a noi la posta»
Ctg. Ah ah ah ah ah ah l
3fatf. Mi fete riscaldar.
E quella della lire
Di che non m' ho sognato ?
Org. E quel che non capite , Ma fate 1* ostinato.
Mac. Voi siete pMZXo , amico.
Org, Voi siete sordo, io dico.
^ ^ Finiamola , finiamola ,
Che non mi vuo* arrabbiar, (jfar.
A T T O
SCENA I V.
Rosalinia , Felle ino , e Tortora.^
Pel INFpn temete , mie care , Che quanto ho immaginato Riescer dovrà , se mi seconda il fate. Ros. Su via , Tortora , presto Or che nelle sue stanze I' padre sì ritrova Forse a contar denari ,
introduci in cantina, ■ ?br. Andiam le chiavi a pfead^re in cuciiità ^el. Non dubitate , o cara ,
Approfìttiam dei tempo, e facciam pre- ^ siQ» ip^rte con Tortora
^os.Sh pur quel che si voglia ,
Dell' amor suo più dubitar non so 3 E presto sposa a lui diventerò. Quando in dito avrò 1* anello , Certo allegra io voglio star ^ Ed il core ora mi dice , j Che finito ho di penar. Dall* amante ad un marito ^ Lo so ben che è divario ^ Ma un marito è necessario f er aver da solazaar, {pant.
SECONDO SCENA V.
Orgasmo y e poi Laurina»^
Org, ^^^jièìl* uomo è vexsimQmc ^
Sordo, stolto , ostinato , e impeitlaente» Xtfii/. S)gnore compatite
Se mi prendo 1* ardire d* inoltrarmi. Org.Sì cara, anzi venite a consolaruiì, Lau. Questi fiori ho raccolti
Per donarli aiJa sposa. Oa^. Capperi ! sono belli !
Fate eh* io pur gli annasi; oh gioia mia!
Che odore ! {odorando stranut^
Idia. Sanitade il del vi dia. Org, Grazie , grazie , carina :
Dateli quà con tutto il cestolino
Che H vado a ripor sul tavolino*,
Ehi ? non partite già. Scoprir terreno
Voglio se mi riesce:) oh in quanta pens^
Che tutta notte io fui, signor Orgasmo ^
Per cagion vostra! Or^. Si ! per me ? Lau. La bile
Vi aveva riscaldato;
Ma tanto, e tanto aben goardlarvi in cera
Una rosa sembrate in primavera. O/j'.Dite davvero ? Voi mi consolate
Ho voluto gradirvi
E mi sono acchetato;
Ma riguardo a mio figlio oh! questo poi
Vo'che doman scn vada al leggimcjitOa Lau, E poi ?
i8 ATTO Org. E poi , mia cara , voi del vostro
A me facendo un' ampia donaiion^
Per quel che nascer può caso di morte
Diverrete ipso fact» , a me consone. Lau\ Che maniera obbligante ! ) Orp Eh ! ci pensate !
Penso che questa in vero
E* per me una fortuna, e vi ringrazia s
Ma poi riguardo al figlio ,
Che volete mandar da voi lontano
Io non devo accettar la vostra maxH>» Or^.Ma dunque..,^ Lau. SarJa meglio
Che egli restasse iu casa. Org. E non sarebbe questo
Metter con riverenza la tartufola
Dinanzi al porco \ Oibò.. Lau. Cosi sarebbe
Quand^^fo fossi una pazza
Senza riputazione I
Con vostra permissione, (//zj'^ voUr par^. O/-^. Piano Laurina. Lau.lo vedo.
Che di me avete poco bon concetto
E che io vi sposi , cibò.
Uno che più mi creda io troverò (^hcoL Org. Ma, piano con quel foco
Troppo vi riscardate in un momenta
Mia cara poi del resto
V? voglia contentare ancora in questo;
Ma se foste mia sposa
Molto mi spiaceria
Che V* arrabbiaste tanto anima Ztf//. (Alfin ce l*ho cavata
E Stefanello è salvo )
SECONDO ^9 Io son contenta se così mi dite E quel eh* io son per dirvi ora sentite. Se vostra sposa io fossi Felice voi sareste Vedreste , sì vedreste Quello che far io so. Org. Cosa sai far carina?
Vien quà dimmelo un po% Lau. Al sen vi stringerò. Org. Va bene , e poi carina ? iau. La man vi prenderò
E me ia metterò.*..» Org. Dove ?
Lau» Qui dove il cor si move
E fammi tichetò. Org. Eppoi mia cara , eppoi,..» Lau, A te di cor darò.f*» Org. Via cosa ì Lau. Tutta me. Org. Va bene , e poi ? Lau. Di più che vuoi ? Org. Vorrei ... vorrei....
( Ah basta , basta intendemi ^ ( Mai pago amor non è. {pamm
SCENA VI.
To torà , e FdlcinQ»
Fd. "V^a lutto a meraviglia , e basta solo Che secondi Laurina il mio disegno,
T(?r, Lisciate a me l'impegno : A id:»Tt* presto presto Di Stefanello a concertar il resto., Gjdo di contentar la mia padrona b S
30 ATT O
E di burlar quei vecchi s Se riesce, ia verità Va' che fra noi ridiamo come Wa Ci vanteremo D* aver i buriatt 0ue iimamorati Ben come va. ' E incanto i sposi i-
Godranno in; pace '
I>* amor ia face
Che li infiammò. ^pah$m&
$ C E N A V I L. '1 -s^O
Laurina^ poi Rosalinda ^ e Sufmdhf
poi Ò/gasmo f indi Macoòrig^ i .O
P ...... ^^^l er salvar Stefanelloo ^^O Non c' era altro spedieme . . vi
Ma ncIP imbroglio poi son ioal prcseatfer. Mos. Oh Laurina voi qui ? Laurina nelle stanze Di mìo padre si trova ? ^au.A voì signora..!
Ho quei fiori portati Giacché ^lete oggi spossi, Ros.f^i me cred' io che bob sarà ul cosa, Za«,Pure al]e>no2ize -
Anch' io sono imhmy \ f
Suf* Qon mìo padre ^
Dunque avete parlato ? LauAn sino ad OTa,.M
Stetti ceno con lui. Stef.t ài che v* ha parlato ?
Voi mi Sm moik ai fdoste- . --j
S Ef C O N \D O 3«
£a«/Eacòvi presto presto La conclusion del fauo: Di nozze fra me, e iui segui il contiatto*
StefChé l fra voi , e mio padre } *
£au,$ì fra me, e vostro padre,
^r^/.Ah ! giuro al cielo.»o
Zdtt, Piano signor gradasso Prima tutto ascoltate ^ E' stata una finzione Per far eh' egli acconsenta A non mandarvi più fuori di ca^à.
Suf,CiQÌo quand' è così, che Voi m'amate.» Pure del vostro amore ^ Prova più certa in questo punto, io voglio. Firmate questo foglio, {vuol dark una car,
Lau» Che cosa ho da firmare ?
Suf.V obbligazion di nozze Scambievole fra noi.
Lau,QLiì.., su due piedÌM. che diranno poi ?
Sfef.Non dubitate, o cara
Il fogVio scscrivete , e poi lasciate L* impegno a me di terminar la cosa,
Lau.Son incerta.,, dubbiosa...
jRoi, Animo via,
Org,( Oh eh stiamo a vedere {in disparie
Che cosa sia quel foglio, ) Stef, Laurina mia prendete ^
E se volete ancor, prima leggete, Org.O'à quei foglio a me, 5Vf/(»Prendi prendi sorella.) Ros,{A me presto al ripi/g. ) {prende il fa"
glia e lo cambia visipilmenti Orgf. Presto quel foglio a me, o che ti stxo2i^.o ^p^.Ecco ecco s-ignore '
Voi sempre sospettate :
jifc ^ ATTO E* il conto della spesa di cnclm Che la serva m* ha dato stamattina^ £<ia.( B liisslmo ripiego in verità. ) Org.Ora dunque leggiam quel che s^xà,(Ug^ yf Di salame due bajocchi Mezzo soldo di finocchi Un quattrino d'insalata, Ova due per la frittata.»* Ma che diavoi quest'è troppo II salame ha da bastar, s 3 Maledetto quest* avaro Ci fa tutti disperar. Un baiocco di carbone O^gg^ Tre quattrini una fascina „ Cinque soldi di farina..» Qui si mangia troppo pane Mi vol^e rovinar. ^ 2 (Ma che uom peggior d* mi caae sorte Macohia Ne fi tutti digiunar.} Mac\ Forse è questa la scrittura Org. Non mi state a disturbar. a y {L* invenzione é stata beHa
E di meglio non può andar. } ^^g* 5» Tre quattiin per la fascina,.» {Ugg$ Mac. Che ? Sposarci di mattiiia? ^rg, il salame , e T insalata
Pane , e vino,, e la frittata. Il fornaro, e li finocchi Son da verni , e più baiocchi iSol per quattro è troppa spesft Io non posso avanti andar. Non mi piace questa cosa lo comincio a sospettar. (essiti 9mdo chi si fmm ià m&i^i
SECONDO 53 Mac. Cosa diavolo baibnttano
Non lo posso indovinar, Lau. ( Là quel vecchio - ^^.rx.x^^i Stef. ( Nostro padre P'"^^^" Ros. ( Non vorrei che ci scoprisse 4 ( Se potessf, volentieri i Via di quà vorrei andar. Mac. ( Ma qui stan lotti in pensieri ( Il mio suocero impa:&aiiscej ( Se potessi , voloniicri ( Vorria tutto indovinar» Or^. ( Qui la cosa non è liscia ,
ÌQuì V* è sotto qualche inganno ^ Voglio fare si un malanno Se mi vogliono ingannar» Mac. ^ Sempre cresce il mio sospetto: Qui v' è certo qualche cosa. Ed io temo che la sposa Pur mi voglia corbellar. # 3 Qui davvero si sospetta
Or più seria vien la cesa E nessuno neppur osa L' uno , e 1* altro di guardar. Mac. Non capisco a mio dispetto
Quel che stanno barbottando Ma davvero che or li mando Tutti q uanti a far squartar, {pam Orgasmo, Macohrio^ e Laurina
S C E N A V I 1 1.
Rosalinda^ e Stefantlh»
i're/, 13 rava sorella, in vero che un bellissimo Ripiego hai ritrovato.
•34 ATTO ii^i. Spero sicuro, di trovarne un altro Per non sposar quel vecehlo : Basta se aviò bisogno Tu mi devi aiutare
Che saprò ancor per te quel che ho da farcu
part€
Stef.Per verità 1* amore Fa far delle gran cose ; In somma io vo"* sposarla A costo di morire
E dovrà allora fi padre acconsentire, (p» SCENA I X. Gabinetto in casa d' Orgasmo, Orgasmo ) poi Tortora , t un servitore,
Crg. Sì signora le nozze
Si fan oggi, e pertanto
Nelle occasioni intendo
Che non s* abbia da dir, eh' io non spendo, Tor, Che miracolo è questo ì Org.ln otto noi saremo ; 1*
Ma basta che il bisogno sia per sei
E uno scudo bastante io crederei, Tor. Si mangerà assai poco. Org. Si fan delle piatanze
Cariche di buon lardo ,
Perchè ai primi bocconi
S* abbiano da saziar anche i ghiottoni. Tbr.Oitima è l'invenzione ;
Ma mi sento chiamar: con permissione,
parti poi (orné
©/•^.Sarà tua cura poi
S E'C O N D O 35 fi dar da bere a tavok; Ma non ne dar se replicàtamente ^ Non ti vien ficercato^ - .
E che sempre sia ii vin molto adacquato, , i/ servo parìt
Tar. Signor, un di Levante
Vi vorrebbe parlar con grafi premura, ^ 0/*^. Con gran premura? Io tengo veramente In quelle {iarti. un mi!:) corrispondenie ^-{Eallò. venir : ma osserva ^--.^iì.y^s Che nel passar la sala, o 1' altre stanze -Mon si pigliasse quaichc, cosa;^. Il mondo ! E' pieno di birbanti. . ^ . >i: Che diavolo è costui , ebe viene avanti^
SCENA X,
Filklno da Levantina^ ed Orgamèi
FiL Salama mi lecca , Maccaca rebecca ^ Urgasmo ti cà j Haula babalà, Org. Che diavolo dice Carrara mi lecca Parraca rebeca Tara pa ti tà, FeU ^^(Ti star rivem Org, ( Mi niente fcapir. Org.A^ , ah ma non parlate Un po' più intelligibiie ì Qualche cosa italiana Ho imparate a Malacca Da mercante, che in testa avca pcroCCa? C^r^.Vemte forse adesso
ATTO
Dall'isole Malucchc? FiL Sì malucche venir.
Ma tu prima me dir se Orgasma sia >
E ben guardare a non me dir bugia. Or^. Urgasma , Urgasma, cioè a dir Orgasmo. FeLìlo babalàl Org.Ahi , ahi FtL Tu gran fortuna
Tu aver oro ! aver oro ! Org.Oìhò, son povcr uomo... (Ah che costui
Vuol strozzarmi, e rubarmi ) Io vi ripeto
Che sono pover uom... non aver oro..» F^/.Star zitta, stà in tua casa gran tesoro I e Mia scienza de' Malucche aver saputo?
E apposta quà venuto
Per ti far ricco. Org.ChQ ? tornar a dira ,
T^ ricco mi ficira ? Fel. Facira , in tua cantina
Star più grande che fina
Caldara , di diamanta , e di rubina.
Moneta d'oro tanto in gran fagotto ^
Che muli non portar , se star in otto, Org.{ Felice me che sento I )
Ma come voi sapira
Che star questo tesoro in casa mia? FeL Mi scienza astrologia. Org. Ah siate il ben venuto
Mio caro Babalà !
Ma il tesoro a cavar come si fa ? FiL Aver fatica tanta ,
Perchè diavrii star cento e cinquanta, Org.Cento cinquanta diavoli I
Bagatellt I Fel. Ti nicaie aver paura ^
SECONDO
Perchè far mia fatura , e statr momento
Ora di mezzogiorno. Org. (Quand* é così sosrpendo
Per oggi il sposalizio ^
Che mi preme assai più questo servizio.} feL Lasciar > che in tua cantina
Mi andar adesso a far disposizione ,
E ti trovar compagna
Che sia di tua età ,
Perchè due assistenti
Bisognar che mi aver sempre presenti.^ Org. Oh che gran sorte \ Vengo ad insegnarvi
Dr>ve sia la cantina.
(Ma non vorrei pcrè che il Maìucchim> Stando lì solo mi bevesse il vino. )
Stef. L/unque cara Laurina
Mi posso assicurar y che i vostri detti Son del tutto sinceri ? tauXA cosa è come ho detto ,
Scacciate pur dal seno ogni sospetto. 4"/^/! Obbligato vi son ; ma tutto è vano , Se di sposa non date a me la mano, £ti«,Se diceste davvero
Si potrebbe anche far. Ma vostro padre? Sfef.ìn caso disperato
E' lecito d* aver ricorso^ air arte ; Ma dobbiam far ciascun la aostra parte* Zoz/.Spiegatevi un po* meglio. StefMtco venir dovete Dove con mia sorella
partùm
SCENA X L
Su/anetto ^ e Laurina^
38
ATTO
Per una buca fatta fare adesso Al pollajo vicina. , Discenderemo quj nella cantina» Colà v' è Felicino , Che tutto ha preparato Per cavare un tesoro immaginato; ^ Onde con tal pretesto ... Basta: andiamo, che poi vi dirò il resto^ idii^.Capisco, e non capisco :
Direi di sì , ma dirlo non ardisco. Ho bisogno di consiglio
Fra la tema , e fra 1* amore , E non sa questo mio core Se vi debba secondar. Di speranza un dolce raggio Mi lusinga in quest'istante; Tu. sei fido, e sci amante 9 Nè mi resta a dubitar» {partonù,
Mae.llj dove ce n' andiamo?
A ricercar scorpioni ? Org.Djte quà all' orecchio Accostate il cornetto. Sentite qui si tratta Di cavar un tesoro. Mac.Uovtì Org.Quì.
MacQuì in cantina ?
OSrg, Dalle Malucche apposta.
SCENA X I L
Cantina preparata. Macobrw , i Orgasmo con lanterna»
SECONDO 39
Per questo è' giunto qù|l
L* astrologo famoso Houbabalà. Mdc.Vh che caso I un tesoro? ed ancor io
Avrò la mia parte ? Org.IÌ due per cento :
Ei vuole due assistenti ,
Ed io non vuo* fidarmi che di voL AfacM2L c* nessun pericolOj
Che so io .... non vorrai .a, 0/y. Per ufì^ tesoro
Non si bada a pericoli „>
Ma Houbabalà già veggo a noi venire^
Coraggio ardire. Ma^sSi coraggio , ardire.
.5 C E N A X I i L
Feltcino da Levante , t detiL
^V^enga il famoso astrologo ^ Che noi già pronti siamo i Per altro vi pieghiamo Non farci paventar. Voi niente aver paura De ombre che si^r vento, (Vorrei dallo spavento Che avessero a erepar. ) Che cosa ha vdetto adesso ì {ai Or^, Che non abt>iam timore» Ombre , che aver ^possesso
Andar ad Invocar. E àdesso cos* ha detto ? Che 1* ombre va a chiamai-;, (Eppure già m* aspetto ( D' avere da ue^iar^
Mac»
Pel.
Mac, Org. Fel.
Mac.
€ %
45 ATTO Ptl. Per kariska karisk kis km
Sbaqne sbaque kiska kaquin Ombre a noi gran tesoro scoprir. Mac. Ah che l'ombre già vedo per viaggio? Or^. Non si tremi : coraggio , coraggio. « % Non le fate più innanzi venir-
SCENA XI V.
Laurina , Rosallnda , t Tortora da ombn ^ Sufanello , e detti
a 4 Ben felice sarà chi si trova
Quel tesoro , che ascoso qui sta* Di cavarlo venite alla prova. Chi Io trova felice sarà. Fih Per kaniska kanuska ka ka ,
Mi dir sito , mostrarci dov* è, a 4 II tesoro Pabbiam sotto ai piè* (jpari^ Fel Cavar terra presto , presto Org. A scavare an Uamo là Mae, A scavare son quà lesto : La mia parte già si sa. Org. Due per cento già si sa. Mac. Cava , cava. Org. Profondiamo. ^ ^ (La fatica non mi pesa: ^ ( Seguitiamo , seguitiamo» f^L Abbastanaa così star. éi a Viene , viene ! oh che portento ! Che tesoro , che contento ! Io mi sento consolar. Fiì. Vada Orga'smo con martello , Con tenaglia , con scalpelJo, Org. Vado tosto /signor sì.
ndl* approssimarsi escano ^mm^
.SECONDO . 41
Ahi son morto sdì spedito »
Arrostito resto quà. Zau» La mano non inoltri
Un brutto vecchio avaro.
Ma un volto a me p d caro
L'impresa ha da tentar. 0rg. di me più bello siete
Voi potete dunque andar. Mac, Signor si eh' io vo* provarmi
Ma già tremo all' ac^r starrai
escono di nuovo U fammi
Ah ! son morto: la p^ rwcca
Già tutt' arsa ebbe a restar. Stef. Orgasmo del tesoro
Non avrà mai possesso ( mostra U carte da una mano , € ioli* altra un calamaro e penna
Se non soscrivc adesso
Due fogli , che son qui. Ros. Mac( brio dev' anch' f sso
Adesso far cesi, Org. Mie car- ombr.. amate
A scriver son proiito ;
Ma :.rima spiegate
Qu 1 ch'h . d'afFermaCc Stef. La nostra cauzione
Ch<^ al g and- Plutone
Dobbiam c «segnar. Org. S scrivo , e i affermo (sottoscrivi Stef, Lo siess > conviene ,
Chi voi fate ancor. (4 MacoBrU Mac. A me ? cos' è questo ì Or%. Scrivete quà presto, Mac, Che cosa Org. MacobriO
4a.^ ^ "A T T O '
Et cererà et cetera. {scrmné^ Ros. Non ho più timor. 4 In pace restate ,
Di quà ce n* andiamo , E quale il trovate Vi resti il tesor, partono^ ^ poi ritornano a tempo FeU Buon viaggio , ombre amate V
Ve! dico: di cuor. ■{Felìcino parte- porta via la' lanterna C>rg. (Buona notte qui all' oscuro Mac. (Ci han lasciatf, e ho spavento Dove siete, non vi sento Il mio caro Hóubabalà. Org. ^ Chi 'mi tocca ? Ltu. Un' ombra io sono
Che cercando vo un avaro (Jcpi$lk
per un braccio Perchè fargli mi preparo Una burla còme va, Org, Uh! che freddd io resto quà.
a 2 Gente , ajuto per pietà. • F^L Fi*f ^ri tutti , fuor venite
Con i servi e i lumi accési» Ad Orgasmo via scoprite Questa co^a come va* ^ ^ tscona ìuttì i servi Con i li^i acc^sì^ tutti attorno d' Orgasmoi e '^tef anello ^ e Rosalinda tengono lé dàe "scritte' in mano ■ ; ;
^^^^aiCìie scena è questa Houbabala ?
Stef. (Ah signore-, à 4bi davariti
Ros/^^l A implorar veniam piètàl i^jiscopté^
aa(Oh che vedo ì resto estatico !
SECONDO 43 lati. ( Vi prt^ghìamo ancora noi Tor.^^ ( Di volerci perdonar.
ai fOuest' è un'altra novità.
Mac,
lau. (Perdonate un stratagemma Stef, { Dall' amore suggerito, (mostrano k
s crittun
Ros, (Voi ne avete acconsentito,
FiL Ci vogliamo ora sposar, {s^inginoc^
Org, Qui Laurina Voi chi skiQÌ{aFd. Non capisco questa cosa.
Mac. In cantina la mia sposa , Signor suocero, che fa?
lau. Le- scrittur-^ che^egnssJte^ ^ Me fan sposa a Stefanello , Rosalinda sposa a quello Colla vostra autorità, {accenna FeL
Org, Ab tem'erarj ! Qual tradimento !
Pietà nel seno^per voi non sento j, Più non son padre, vi son nemico,
. V'odio e detesto, vi maledico,
I Per voi perdono, no più non v' è.
a 5 Pietà, perdono, colpa è d'amore,
Org. Pietà non sento d' un traditore. a 5 Deb' vi calihitei deh vi placate f
Rimedio al fatto già più hon c' è,
Mac. Ma la sposa, ma il tesoro?
Org. Io vi mando voi , e loro
Ben di cuore a far squartar. a 5 Perdonate mio signore ,
Deh lasciatevi placar, (juttlà^ln^U nocchiano attorno d* Orgasmo
Org. Son confuso .„ non vprrei ...
Son rif so ... son sdegnato
Ma vi voglio perdonar, {tutti si aliano
44 ATT OSIC ONDO
Tutti Oh che gioja ! oh che piacere I G'à cintemi tutù siamo : Queste nozze noi vogliamo CoD ^ran pompa celebrar.
Ma£. Qui crescendo va l'imbroglio Non capisco questa cosa , Non mi cura la mia sposa'; Li vo* tUiti abbandonar.
FINE.
TITOLO PP BALLI BALLO PRIMO
IL TRIONFO DI MASSIMINO
descritto nel libro della Capricciosa pemita,
BALLO SECONDO
LA PROVA INDISCRETA.